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Interventi Chirurgici

oculista-sara-manca.jpegGli interventi chirurgici all’occhio aiutano un numero sempre in crescita di persone e la chirurgia oculistica oggi vanta una precisione eccellente ed una altissima percentuale di successo sia nell’intervento alla cataratta che nell'intervento per glaucoma e in generale per quanto concerne tutta la chirurgia dell’occhio per la correzione di difetti visivi.

Ma in quali casi è consigliato intervenire chirurgicamente?

Inutile precisare che a questa domanda possa rispondere solo l'oculista che ha effettuato sul paziente una visita oculistica completa, eventualmente. La chirurgia oftalmica può essere ritenuta all’avanguardia per alcuni difetti visivi, per l’intervento di glaucoma. Oggi la chirurgia oculistica ha a sua disposizione tecnologie quali il Laser Femto, così denominato dalla iper brevissima durata dell’impulso laser che è dell’ordine dei femtosecondi (un femtosecondo = un milionesimo di miliardesimo di secondo), che permettono interventi chirurgici di una precisione e sicurezza eccezionale.

 L’intervento viene svolto in tutta sicurezza in sale operatorie caratterizzate dal massimo grado di asepsi e perfettamente  attrezzate. Grazie all’anestesia topica (con collirio) l’intervento è indolore e non invasivo, il recupero rapido e risolutivo.

Chirurgia oftalmica

La chirurgia oftalmica è quella branca della chirurgia che opera sull’apparato oculare. Negli ultimi anni ha visto una grande espansione grazie all’adozione della tecnologia laser, che diminuisce sia i tempi di esecuzione che i tempi di recupero del paziente. La chirurgia oftalmica può risolvere sia patologie come la cataratta, che il glaucoma o il distacco della retina, sia disfunzioni come la miopia e la presbiopia. Oggi gli interventi di chirurgia oftalmica vantano un’ampia percentuale di successi sia per interventi alla cataratta o per glaucoma, che per la correzione di difetti visivi.

La chirurgia oftalmologica viene eseguita in una sala operatoria appositamente attrezzata in cui poter effettuare interventi con anestesia locale o altre metodiche su valutazione dell’anestesista. La durata dell’intervento varia a seconda della sua natura ma la tecnologia ha accorciato notevolmente i tempi di intervento. Dopo la maggior parte degli interventi, i pazienti hanno un recupero piuttosto rapido e possono tornare velocemente alle proprie attività.

Gli interventi di chirurgia oftalmica sono preceduti da una visita oculistica e da esami per scongiurare ogni possibile complicazione e raggiungere il miglior risultato possibile. Durante queste visite l’oculista valuta o meno la necessità dell’intervento e la sua entità.

Chirurgia refrattiva

La chirurgia refrattiva è quella branca dell’oftalmologia che tratta la correzione dei principali difetti visivi. I vizi refrattivi, o ametropie, causano un problema di messa a fuoco delle immagini sulla retina. I difetti refrattivi sono:

  • Miopia
  • Ipermetropia
  • Astigmatismo
  • Presbiopia (dopo i 40 anni)

La loro entità viene espressa in diottrie e, nel caso dell’astigmatismo, anche da un asse che ne indica l’orientamento. Le ametropie devono essere corrette con gli occhiali o le lenti a contatto.

Coloro che desiderano affrancarsi dall’uso degli occhiali e delle lenti a contatto, hanno oggi a disposizione numerose tecniche d’avanguardia sia laser che chirurgiche per poter ottenere una qualità di vista eccezionale senza l’utilizzo di protesi esterne (occhiali e lenti a contatto).

La chirurgia refrattiva non deve essere considerata chirurgia estetica bensì chirurgia funzionale. Infatti grazie alle moderne tecniche chirurgiche siamo in grado di restituire una funzione visiva perfetta e qualitativamente molto superiore rispetto a quella ottenuta con gli occhiali. Al miglioramento della qualità visiva corrisponde sempre un notevole miglioramento della qualità della vita.

Prima dell’ intervento è necessario sottoporsi ad una accurata visita specialistica preoperatoria per scegliere la tecnica adeguata al caso specifico (smettere di indossare le lenti a contatto almeno 20 giorni prima della visita). Si deve eseguire:

  • La misurazione del difetto visivo in miosi e cicloplegia (gocce che dilatano la pupilla)
  • La topografia corneale
  • L’aberrometria
  • La pachimetrica
  • Il diametro della pupilla fotopico e scotopico
  • Il tono oculare
  • Il fundus oculi centrale e periferico

Tra le tecniche più moderne di chirurgia refrattiva vi sono:

  • Interventi di PRK (o cheratectomia foto refrattiva)
  • Interventi di LASIK e I-LASIK (o laser in situ cheratomileusi)
  • Impianto di lenti intraoculari fachiche (si conserva il cristallino)
  • Impianto di lenti intraoculari pseudofachiche (si rimuove il cristallino)

Chirurgia della cataratta

La cataratta consiste nell’opacizzazione del cristallino, la lente naturale dell’occhio, situata subito dietro all’iride. Quando è trasparente, permette la focalizzazione delle immagini sulla retina. Se si opaca, le immagini a livello retinico saranno annebbiate, tanto più annebbiate quanto più è densa la cataratta. Il medico oculista, una volta accertata l’indicazione dell’intervento, effettua alcuni esami specialistici allo scopo di studiare nel modo più completo le strutture, le dimensioni e la morfologia oculare.

L’intervento consiste nella rimozione della parte opacata del cristallino. La metodica più moderna di estrazione della cataratta è la facoemulsificazione. Con questa tecnica, attraverso un taglio molto piccolo, la parte opaca del cristallino viene frantumata e aspirata. L’involucro esterno del cristallino, la capsula, viene conservata a al suo interno viene posto un cristallino artificiale cioè la lente intraoculare il cui potere è stato scelto nel preoperatorio. E’ falso sostenere che la cataratta si può operare con il laser, anche se adesso un particolare tipo di laser può aiutare alcuni passaggi dell’intervento della cataratta.

Chirurgia della cornea 

La cornea è la prima lente dell’occhio, possiamo considerarla come il nostro “parabrezza”. Le patologie che possono presentarsi a carico della cornea sono molteplici. La più frequente nei giovani è il cheratocono.

Il cheratocono è una malattia della cornea nella quale si assiste ad un progressivo sfiancamento della cornea stessa con conseguente peggioramento della qualità visiva dovuto alla formazione di un astigmatismo irregolare ed elevato. Inizialmente si riesce a correggere il difetto con gli occhiali, nelle fasi intermedie sono necessarie le lenti a contatto semirigide o rigide (comunque costruite su misura caso per caso). Nelle fasi più avanzate si deve ricorrere al trapianto della cornea.

Chirurgia del glaucoma

Il glaucoma è una malattia oculare correlata generalmente a una pressione dell’occhio troppo elevata. Ci sono molti tipi di glaucoma, tuttavia quello più frequente è il glaucoma primario ad angolo aperto. Questo tipo di glaucoma è particolarmente insidioso in quanto determina danni gravi del campo visivo fino alla cecità senza dare alcun sintomo al paziente che ne soffre, sicché ci si accorge del problema solo quando è troppo tardi.

L’unico modo per effettuare una diagnosi precoce di glaucoma è sottoporsi a una visita oculistica completa. L’oculista prima di procedere con la visita vera e propria dovrà inoltre raccogliere i dati anamnestici del paziente, per venire a conoscenza subito dei suoi disturbi e indagare se ci sono casi di glaucoma in famiglia (l’ereditarietà è un fattore importante nell’ eziopatogenesi della malattia glaucomatosa).

La terapia del glaucoma ha come primo obbiettivo quello di abbassare la pressione intraoculare in modo che non vi possano essere ulteriori danni al nervo ottico. Si deve poi ridurre il danno cellulare determinato dai radicali liberi dell’ossigeno a carico delle strutture della camera anteriore dell’occhio che sono deputate alla gestione della fluidica intraoculare. L’intervento al glaucoma ha come scopo principale quello di ridurre la pressione oculare, attraverso interventi chirurgici con appositi laser o altre tecniche:

  • Trabeculectomia

È un intervento chirurgico che consiste nell’asportare una piccola porzione profonda di tessuto oculare esterno creando una sorta di “sportellino” da cui far defluire l’umor acqueo, facendo così diminuire la pressione interna dell’occhio. E’ comunque importante che il valore pressorio sia patologico e che, quindi, sia necessario ottenere una sua riduzione (anche con i rischi che il procedimento chirurgico comporta). L’intervento e’ indicato quando si ha una ridotta risposta ai farmaci ipotonizzanti e/o una scarsa tolleranza nei loro confronti.

Il paziente che si sottopone a questo intervento chirurgico può tornare a casa il giorno stesso dell’intervento. I controlli postoperatori vengono eseguiti fin dal primo giorno e sono essenziali per la buona riuscita dell’intervento. Al paziente viene prescritto una terapia postoperatoria con i collirio da utilizzare per circa un mese dopo l’intervento.

  • Impianti drenanti

Nei casi in cui la trabeculectomia non sia applicabile, o venga considerata troppo rischiosa, la scelta del chirurgo ricade sugli impianti di drenaggio.

Questi dispositivi prevedono il deflusso dell’umore acqueo attraverso un piccolo tubo in silicone la cui estremità viene introdotta all’interno dell’occhio. L’estremità opposta del tubo in silicone viene suturata alla parete esterna dell’occhio. Questo permette all’umore acqueo in eccesso di defluire.

Il paziente che si sottopone a questo intervento chirurgico può riscontrare un eccessivo abbassamento della pressione oculare nei primi giorni dopo l’intervento. Questa complicanza è dovuta al fatto che i processi cicatriziali sono ancora all’inizio e può essere evitata con alcuni accorgimenti. La pianificazione di controlli oculistici periodici è necessaria ai fini del regolare funzionamento di questo sistema.

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